L’oggetto della tesi è rappresentato dalla Facoltà di Zoologia “F. Raffaele”, una delle costruzioni realizzate sulla base del vecchio programma dell’Universitas Studiorum che prese avvio in seguito alla Legge per Roma del 1907 ed ebbe impulso con gli stanziamenti del 1911 e la progettazione dei Professori Giovannoni, Milani, Bovio e Botto (1907-1923).
L’incipit progettuale è nato da spunti di riflessione a seguito della lettura della “Dichiarazione di Venezia” (XI Biennale di Architettura), un vero e proprio proclama sui fondamenti del nuovo paradigma dell’architettura sostenibile. Si è quindi deciso di studiare l’edificio per trasformarlo da “mero consumatore a produttore di energia” con lo scopo di migliorarne le prestazioni, di provvedere al proprio fabbisogno energetico e di accumularlo per poterlo poi ridistribuire attraverso reti intelligenti secondo l’idea di “centrale energetica”.
L’obiettivo del progetto è dunque la ricerca di un punto di equilibrio tra le esigenze della conservazione del bene architettonico e quelle della riqualificazione energetica, tecnologica, della fruizione e della sicurezza: l’edificio è il soggetto rispetto al quale è opportuno definire e tarare gli interventi e non l’oggetto al quale imporre il raggiungimento dei requisiti voluti dalla norma o dall’uso. A tal proposito si individuano, tra le principali fasi di studio, tre punti fondamentali:
1. Caratterizzazione energetica del sistema edificio-impianto allo stato di fatto: analisi del sistema edificio-impianto per la determinazione dei consumi termici attuali dell’intera struttura; indagini non distruttive per l’ottenimento di un abaco delle pareti perimetrali verticali costituenti la parte opaca e trasparente della fabbrica.
2. Verifica prestazionale-energetica delle varie soluzioni progettuali: valutazione delle proposte progettuali per i tre grandi aspetti presi in esame (porzione opaca, porzione trasparente e sistemi impiantistici).
3. Analisi costi-benefici con determinazione delle priorità d’intervento: investimenti necessari a realizzare le diverse proposte progettuali valutati redigendo un computo metrico estimativo sulla base del Prezziario del Lazio e benefici energetici stimati per differenza con lo stato attuale. Tale analisi è stata eseguita:
a) per interventi singoli (materiali utilizzati per la riduzione delle dispersioni);
b) per totale edificio (consumi e costi gasolio, energia elettrica e nuovi impianti).
Dalle stime effettuate emergono ampi margini di miglioramento energetico e l’efficacia di alcune soluzioni richiede tempi di ritorno molto brevi che potrebbero essere pianificati direttamente con finanziamenti di terzi o tramite l’energy performance contract.
La procedura percorsa potrà facilmente essere presa a modello per ulteriori interventi di riqualificazione energetica atti a migliorare l’efficienza di ogni tipo di edificio e, nel caso di patrimoni molto vasti, diversificati per epoca e tecnica di costruzione, saprà condurre alla definizione di una matrice di applicazioni suddivisa in funzione del tipo di intervento, della tipologia edilizia, dell’epoca di costruzione e della redditività energetica ambientale ed economica così da rientrare nel pieno rispetto del Protocollo di Kyoto, incipit progettuale dal quale questo lavoro ha avuto inizio.
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